La birra artigianale nell’ultimo decennio ha conquistato il grande pubblico con i suoi mille aspetti, diventando un’esperienza sensoriale a tutto tondo, portandoci a riscoprire noi stessi e i nostri gusti.

Ma non è solo il gusto l’elemento su cui concentrarsi per descriverne le caratteristiche.

La degustazione di una birra coinvolge tutte le sfere della percezione sensoriale: vista, gusto, olfatto, tatto e persino udito. Possiamo descriverne il colore o il profumo, giocando ad indovinare malti e luppoli. Solo utilizzando tutti i sensi si può davvero capire e conoscere una birra artigianale e saremo sicuri di non sbagliare nei suoi abbinamenti per gustarla a pieno.

Ma partiamo con ordine.

L’esperienza degustativa parte con la vista. Una birra artigianale abbraccia varie tonalità ed ognuna tipologia ha una gamma di colori ben determinata grazie alla combinazione dei malti, è quindi consigliabile osservarla sotto una buona fonte di luce per studiarne la limpidezza.  (E Mai commettere l’errore di confondere una birra nera con una bruna). Ulteriore elemento sottovalutato è il cappello di schiuma che ne definisce lo stile: corposo o sottile, compatto o persistente.

Bere una birra a grandi sorsi attiva tutte le papille gustative del palato che ci sveleranno l’acidità, la dolcezza o la sapidità della nostra bevanda.

Avvicinare il naso al bicchiere, prima da fermo e poi in movimento, esalterà l’intensità della birra e ne sentiremo le molteplici note che spaziano dal caramello, ai profumi fruttati, terrosi o liquorosi. Non è ammesso pensare che gli odori di una birra si somiglino.

Infine, ma non meno importanti, il tatto e l’udito sono stimolati dall’effervescenza e dalla corposità della bevanda.

Una corretta conservazione, in un luogo fresco e asciutto, lontano da sbalzi di temperatura ne preserva le qualità organolettiche.

Liberate la mente, godetevi ogni sfumatura e capirete come gustare ogni sorso.

Buon viaggio!

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